martedì 16 febbraio 2016

Collezione di farfalle

Lei rimase incantata alla vista di quella libreria carica di volumi e null'altro che fosse da leggere, impilati ordinatamente per collana e casa editrice, con cura quasi maniacale, e ne fu attratta con il timore che la sua curiosità avrebbe di sicuro rotto quell'armonia.
Una vista d'insieme iniziale le bastò per assaporare e pregustare il piacere di esplorare quel grande valore che le si poneva a disposizione, poi s'inchinò, per cominciare la scoperta dai ripiani più bassi, per abitudine o per ripercorrere un gesto compiuto fin dall'infanzia.
Una scorsa veloce ai titoli per accantonare quelli di storia e di politica e per fermarsi dove più la curiosità le solleticava la mente; filosofia, psicologia e romanzi, per quell' infinito e forse inutile desiderio di comprendere la vita.
Ce n'erano troppi e dovette sedersi, cominciò a sfilarli timidamente, guardandosi le spalle per vedere se tornava il suo ospite che era andato a preparare il the, sentiva un rumore di stoviglie provenire dalla cucina e si mise più comoda e ricominciò a sfogliare con interesse.
Ben presto quell'atto così familiare la assorbì completamente, sceglieva i volumi da leggere, ne scorreva qualche paragrafo, li impilava sul pavimento e riponeva quelli che non risvegliavano il suo interesse immediato, e la voce di lui che arrivava con il vassoio la fece sobbalzare come una bambina scoperta con le mani e la bocca piene di caramelle.
Si girò con aria colpevole, rendendosi conto della quantità di libri che aveva tirato fuori e che non avrebbe potuto leggere in così poco tempo e cercò di decifrare l'espressione di lui che forse non avrebbe gradito un'intrusione così plateale.
Lui la stupì ancora una volta, sedendosi per terra a sua volta, appoggiò il vassoio di fianco a lui e prese un biscotto, lo divise in due, metà la addentò con misurata flemma e metà l'avvicinò alla bocca di lei che era ancora socchiusa per la sorpresa.
Mangiarono il biscotto in silenzio, guardandosi, lui versava il the e lei cercava di spiegare cosa l'avesse attratta di quei libri, ne prese uno e cominciò a leggerne un verso, era un romanzo che parlava della passione di un uomo per la scultura del legno, ma non riuscì a terminare il paragrafo, si fermò quando la mano di lui, calda e ferma, le scostò i capelli dalla fronte.
Lui le tolse il libro dalle mani e continuò a sistemarle i capelli scuri, osservando il contrasto con la pelle candida, avvicinandosi sempre più lentamente, come se volesse prolungare quell'istante di proposito per sentire fino a che punto avrebbe potuto battere il suo cuore.
Lei ormai sentiva il suo respiro sul viso, il suo profumo con un lieve sentore di tabacco e aveva dimenticato completamente i libri e la tazza di the, tutto il suo essere era in attesa di quel contatto a cui aveva pensato ben più di una volta.

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