domenica 13 aprile 2025

Orlando

Ho letto da pochi giorni Orlando, un romanzo di formazione di Virginia Woolf, nel quale il protagonista cresce attraversando il tempo e il genere. Infatti nasce maschio, in Inghilterra, alla corte di Elisabetta 1, e per i suoi primi trent'anni esplora e sperimenta tutti i privilegi della vita di corte e del libertinaggio del genere maschile. Ha anche una quasi fidanzata che trascura per le sue varie amanti, fisse e passeggere. Poi si innamora di una giovane russa che ama vestire i panni maschili dei cosacchi e lo abbandona procurandogli una grandissima delusione. Orlando scrive poemi, poesie e pagine di un romanzo che non vuole far leggere a nessuno ma porta sempre con sé sul petto. L'amore svanito lo spinge ad accettare un incarico da ambasciatore in Turchia, dove ancora ha modo di sperimentare relazioni e trame d'amicizia amorosa con tante donne. Qui avviene un fatto misterioso; cade in un sonno che dura una settimana facendo preoccupare conoscenti e servitori, poi si sveglia donna. Orlando donna è nuovo a sé stesso (o meglio stessa), vergine di corpo e di sentimenti poiché dovrà imparare a comportarsi da donna, a gestire il suo nuovo io. Fugge dai suoi doveri e si aggrega a una comunità di pastori nomadi nella quale il ruolo femminile non è tanto circoscritto quanto quello della borghesia inglese, e cavalca libera nelle brughiere indossando i pantaloni.  Poi trova il coraggio di imbarcarsi e tornare in patria, in abiti femminili, e scopre l'effetto che fa agli uomini la sua splendida figura confezionata nei merletti e broccati migliori.
Nella pagina qui sotto la Woolf è di una sottigliezza e capacità di analisi impareggiabile. Orlando deve continuare a lottare per i suoi diritti, anche economici e trova finalmente il coraggio di far leggere il suo romanzo a qualcuno  e di vederlo poi pubblicato, e in più riesce a provare l'amore corrisposto, ma non vi dico di che genere sia. Lasciatevi incantare anche voi dalla sua storia.

martedì 12 novembre 2024

Nove 9

Dai professori universitari ci si può aspettare un compendio didattico, un articolo dotto su riviste del settore o un tomo esauriente e anche un po' pedante della materia insegnata. Non è automatico che un bravo docente riesca a risultare accattivante anche nella stesura scritta dei propri argomenti. Il caro Marco Ciardi invece, professore di storia della scienza all'università di Firenze, ci consegna una piccola deliziosa raccolta di racconti legati in modo più o meno personale, al numero nove. Innanzitutto nove sono i capitoli del libro, che ci parlano di musica, sport, fumetti, cinema e la mia amata fantascienza.

Il nove ricorre nella vita personale del professor Ciardi e nelle sue preferenze di fede calcistica, e di militanza giovanile in una squadra di Firenze, e proprio da qui nasce la sua passione per questo numero. 
In effetti è un numero del miracolo, è il quadrato di 3, simbolo della Trinità e del completamento di un ciclo, è l'ultimo e il più alto dei numeri cardinali. 
La sua importanza emerge anche dalla sua ricorrenza nelle grandi mitologie, compresa quella norrena, che viene ripresa da Tolkien nel suo "Il signore degli anelli",nel quale ritroviamo più volte il numero nove. 
Ho apprezzato molto anche il capitolo sui nove pianeti che poi però ridiventano otto per la declassificazione di Plutone, di cui Marco Ciardi ci spiega puntualmente la scoperta e l'attribuzione del nome, e l'impressione che fece scaturire nel giovane Lovecraft tanto che riuscì a inserirlo nel suo racconto "Whisperer in darkness". 
L'ultmo capitolo è davvero rivolto al futuro; "Spazio, ultima frontiera" è l'inizio della sigla della saga di Star Trek, e l'orizzonte agognato dall'uomo moderno, che anche sulla più veloce astronave o sulla più avanzata base spaziale (Deep space nine) deve fare i conti con la sua umanità. Le avventure di questi esploratori spaziali alla fine sono le stesse che sulla Terra, tese alla risoluzione di problemi di convivenza civile, tolleranza e rispetto delle incredibili diversità. 
Buona lettura. 



domenica 3 novembre 2024

Possesso

L'hanno composta altri da me, 
ma è anche mia, 
ne sono certa. 
È la mia preferita 
la leggo e la rileggo 
la ripeto a memoria
mi godo ogni sillaba. 
È anche mia
perché l'ho scelta
l'ho voluta
l'ho trovata.
Mi fa pensare profondamente 
mi alleggerisce l'anima
mi fa immaginare l'infinito.
È anche mia, e non ci si può fare niente 
nessuno può opporsi, 
dire il contrario
è mia davvero 
lo è per sempre. 
Nessuno può togliermela
la ritroverò comunque 
perché è dentro di me
da quando l'ho letta;
quella poesia. 

lunedì 26 agosto 2024

 Da qualche giorno un libro mi segue per la casa, me lo ritrovo in tutte le stanze, lo prendo in mano, lo sposto, lo leggo a pezzi. È un libro di giardinaggio, esplosivo come la gramigna, pieno di fotografie di piante e di attrezzi pazzeschi, mi riempie di idee e di suggerimenti per trasformare il mio spazio verde in un vero giardino. In cucina lo sfoglio in attesa che l'acqua bolla, in sala ruba la scena al telecomando. Mi segue anche in laboratorio dove proprio non avrei il tempo di aprirlo, ma è lì vicino, mi trasmette energie botaniche anche chiuso. Un libro mi segue per tutta la casa, tranne che in giardino.

martedì 28 maggio 2024

Sera

 Il vento 

pittore burlone 

dipinge nel cielo 

pennellate si nuvole 

creando

infinite, mutevoli tonalità 

di azzurro.

Riposa lo sguardo 

rallenta il respiro 

nell'attesa del più silenzioso 

prodigioso

saluto di ogni giorno;

il tramonto.

sabato 27 aprile 2024

Piena di me

Io sono la mia  casa.
Sono ossa che mi portano, 
lontano fin dove posso.
Sono un fosso
di pensieri ribollenti
tutto è nella mente.
Sono muscoli che mi muovono 
come una molla,
senza 
non posso nulla.
Sono piena di colla
sono un fascio di limiti 
e possibilità.
Sono fatta di carne,
poca
dove serve.
Corta, a volte storta
mi prendo i miei diritti 
da quando li so.
Sono piena di me
chiusa 
nella mia pelle.
Sono folle
di intenti e di genti,
seguo gli ormoni 
che mi guidano
verso casa.
Io sono la mia casa.

mercoledì 22 novembre 2023

Nella pentola

 Bolle, ribolle

sobbolle e borbotta.

Le verdure spinge su

le scuote

le sbatte

le massaggia impunemente.

La cipolla abbraccia la patata

la carota si rigira, 

inquieta

sente il sale che la invade 

e il prezzemolo

che muore.

Il cavolo si vendica con l'odore

il sedano profuma

per riparare.

Bietole e finocchio

si mischiano

aggrappati.

Il brodo li conquista

e ne assume il sapore

e così piano piano li uccide

e ne rinasce minestrone.