martedì 29 dicembre 2020

I libri del 2020

Questo è un diario delle mie letture di quest'anno, 2020, così difficile e tormentato. E' iniziato come un esperimento, una mia curiosità, per vedere quanto leggo più o meno e se si trova un filo logico nei titoli che scelgo. Alla fine direi di no, gli argomenti sono molteplici, sono affetta da una inguaribile curiosità, oserei dire; cronica. Meno male.


Gennaio

  • La biblioteca dei morti, Glenn Cooper, primo regalo di Natale di Ares, mio figlio, quindi ha la precedenza di diritto rispetto a tutti gli altri in attesa.
  • Le magnifiche dei Medici, Daniela Cavini, preso al negozio del museo di palazzo Vecchio, Firenze, dopo la visita guidata dell'ultima sera dell'anno, in una delle nostre mirabolanti incursioni culturali, gastronomiche, ricreative.
  • Genesi, di Guido Tonelli, complicato ma intenso come la sua materia; la fisica.
  • Cantico dei cantici, a cura di Guido Ceronetti, preso in libreria al Barilla center prima di andare al cinema, e letto abbondantemente fino a quando si sono spente le luci. Incanto e trepidazione nel trovare così tanta passione in uno scritto di oltre duemila anni fa che si ritiene attribuibile a Salomone dopo l'incontro con la regina di Saba.

Febbraio

  • La storia di Pistoia a cura di Luca Signorini, un libro di storia diverso dai soliti; divertente, curioso, ricco di aneddoti, stereotipi e piccoli peccati di una popolazione variegata per umori e attitudini.
  • Io sono Cico, di Moreno Burattini, fumetti, gag e saggistica a cura di mio marito, che mette tanta passione in ogni cosa che fa e che scrive che riesce a trasmetterla fluidamente al lettore.
  • Stupore e tremori, di Amelie Nothomb, un piccolo romanzo ambientato nel mondo del lavoro giapponese, con i suoi riti e il formalismo cerimonioso che lo contraddistingue.
  • Il cielo sopra l'Everest, di David Lagerkrantz che lascia da parte la magnetica Lisbeth Salander e immagina un thriller di alpinismo che esplora altezze da conquistare e bassezze umane da non imitare.
  • La fine del mondo storto, di Mauro Corona che a me di solito piace molto per il suo stile scarno e crudo, invece qui si è lasciato andare alla retorica e alla generalizzazione semplicistica. Inoltre durante questa lettura è scoppiata la pandemia di coronavirus.

Marzo

  • Le leggende degli ebrei, di Louis Ginzberg, dettagliato elenco e racconto dei "racconti" del mondo, con precisi dettagli sulle fonti, confronti delle varie versioni e traduzioni fatte in prima persona.
  • Il povero Piero, di Achille Campanile, la riscoperta dell'anno, divertente come la versione per il teatro ma in forma romanzesca con tutto il surreale e comicamente tragico che riesce a inventare.
  • Le mezze verità, di E. J. Howard, questo è il tipico libro "facile" che ho scelto per i colori della sua copertina e per riportare il tempo speso nella lettura a una dimensione leggera e spensierata, anche troppo, infatti ora (dicembre) ne ho solo un vago ricordo.
  • Eroi, di Stephen Fry è un libro sulla mitologia greca, narra degli eroi leggendari e delle loro incredibili avventure con e contro il favore degli Dei che li hanno portati a diventare miti nonostante non lo fossero per nulla (miti). Sagace e ironico.
  • La porta del tempo, di F. Calenda, questo libro ha un inizio e uno sviluppo fantastici ma poi all'ultima pagina non ha risposto alla grande domanda: come va a finire. Mi ha lasciato una sensazione di incompiutezza anche perché il protagonista non ha portato a termine il viaggio.

Aprile

  • E Marx tacque nel giardino di Darwin, di Ilona Jerger, deliziosa narrazione di un incontro immaginario ma plausibile tra due grandi, tra loro contemporanei. Di certo c'è che Marx ha letto e sottolineato e annotato più volte "L'origine della specie" di Darwin, che considerava per questa sua teoria rivoluzionaria, un precursore dell'ideologia comunista.
  • Camminare
  • Ascoltare gli alberi, entrambi di Thoreau, filosofo americano che ha basato la sua immagine di vita ideale restando a contatto con la natura, vivendola e passandoci gran parte del tempo, ritenendola l'unica vera fonte di ispirazione dell'uomo.
  • Sete, di Amelie Nothomb, questa è stata una scoperta incredibile, la Nothomb che ha solitamente un tratto pulito, quasi asettico, dovuto probabilmente alla parte della sua vita passata in Giappone, ha cucito questo piccolo racconto con passione e desiderio, carnale ma non sensuale, crudo ma non truculento intrecciato con l'affetto più puro di una donna e una mamma che sanno che l'oggetto del loro amore molto presto se ne andrà per sempre.
  • Furore, di Steimbeck, un grande classico, grande anche come dimensioni, una storia familiare dura e sfortunata anche perché la sappiamo riferita non solo alla famiglia di cui si narra ma a un certo numero di popolazioni dello stesso contesto storico. Rispetto agli altri del mese questo mi abbassa la media della gradibilità non per motivi suoi intrinseci ma perché è uno di quei libri che fanno arrabbiare e vorresti esser stata lì per poter sistemare le cose.

Maggio

  • Il professionista, di John Grisham, letto solo perché è ambientato a Parma.
  • Il tuo ultimo gioco, di R. Abbott, avvincente ma regalato subito dopo averlo finito.
  • I love shopping a Las Vegas, di Sophie Kinsella, la saga di Rebecca, appassionata di acquisti a tal punto da finire spesso nei guai, sempre divertente e leggera.
  • Viaggio in Sardegna, di Giovanni Lilli, questo suo gradevole reportage era arrivato in finale al concorso organizzato da una vecchia rivista di viaggi con quello che poi ha vinto, di Elio Vittorini ed è diventato in seguito: La Sardegna come un'infanzia. 
  • Diario notturno, di Ennio Flaiano, appunti, racconti, articoli brevi ricchi di arguzia e intelligenza mascherata da cinismo, un libro che fa innamorare dell'autore.

Giugno

  • La passeggiata, di Robert Walser, un libriccino piccolo e grazioso da leggere in poche ore, magari su una panchina del parco, per notare le piccole cose che riempiono una giornata; la natura, i movimenti degli animali, il comportamento degli umani che si modifica sentendosi osservato e nasconde o cerca di farlo, i suoi desideri, le invidie, i moti dell'anima.
  • L'isola delle anime, di Piergiorgio Pulixi, bellissimo trhiller di un bellissimo autore sardo, che tiene il lettore incollato al libro e sorprende con un finale pazzesco. Intorno ci sono i riti e i luoghi nuragici e magici della mia splendida isola.
  • Il giorno del giudizio, di Salvatore Satta, questo libro mi ha accompagnata nel viaggio di nozze in Sardegna in cui ho trovato gli stessi scenari narrati e di cui ho parlato abbondantemente in un altro post di questo blog: Le coincidenze e il giudizio.

Luglio

  • Se scorre il sangue, di Stephen King, quattro racconti tremendi del re del brivido.
  • La caduta di un uomo, di David Lagerkrantz, indagine sulla morte di Alan Turing.
  • Terre selvagge, di Sebastiano Vassalli, narra le gesta dell'antico popolo dei cimbri che arrivato in Italia per conquistare e depredare nuovi territori fu sconfitto dagli onnipresenti romani ma anche dal caldo e dalle zanzare della pianura padana. Quando si dice l'importanza del campo.
  • La guerra del fuoco, di Rosny, un altro grande classico preistorico (che io adoro) pieno di avventura, coraggio, battaglie, sangue, incontri con i grandi predatori, strani riti propiziatori ma sentimenti condivisibili e eterni come solo l'anima può essere.
  • Phi, Akilah A Kohen, l'unico libro che avrei potuto bruciare se mio marito non mi avesse consigliato invece di regalarlo, ma sono ancora perplessa di questa scelta perché quelle parole entreranno in contatto con altre persone, vabbè magari lo bruciano loro. Comunque questo libro è pieno di pregiudizi e stereotipi sulla presunta inferiorità femminile e sul valore della donna che consiste esclusivamente nel risultare appetibile da parte degli uomini. Inoltre è pieno di espedienti per invitare il lettore a continuare la lettura ed evitare che venga lasciato a metà, come merita.
  • La ragazza delle arance, di Jostein Gaarder, una lieve storia d'amore raccontata attraverso un diario, rinvenuto dal figlio quasi adulto a distanza di anni dopo la morte del padre. Struggente.

Agosto

  • L'inventore del cavallo e altre 15 commedie, di A. Campanile, divertente come al solito ma in alcune di queste veramente esilarante, devo assolutamente citare l'eremita appena tornato da un congresso di eremiti di Parigi, che dovendo vivere separato da ogni altro uomo, si circonda di sole donne.
  • Le vite dell'altipiano, di Mario Rigoni Stern, scrittore che adoro, in questo libro raccoglie le storie degli animali, l'arboreto salvatico e le vite della montagna. Si tratta di tanti racconti delle sue parti, l'altipiano di Asiago, la natura, le avventure di scalatori e cacciatori, le fatiche della vita in montagna, le conquiste dei giovani che emigrano e poi ritornano. piccoli racconti dolci e rasserenanti, da leggere anche a voce alta per gli altri.
  • Le pietre della luna, di M. Buticchi. Questo libro mi ha fatto innamorare di Buticchi (lo so che l'ho detto anche di altri autori, ma nessuno di loro è geloso), le prime cento pagine raccontano una storia d'amore bellissima, ambientata nell'antica Roma, etruria e lunigiana, tra un ragazzo che da condannato a morte riesce ad elevarsi al grado di liberto, a fare la carriera militare e poi diventa "legato" e una sacerdotessa della Dea. Però a metà libro la vicenda si sposta ai giorni nostri, intervengono archeologi, astronauti, scrittrici scienziate e addirittura i servizi segreti. Da qui poi è tutto un andirivieni nel tempo e appena ci si appassiona a una narrazione, quella cambia e sposta l'attenzione sugli altri personaggi. Tutto fantastico, ma ce n'era già abbastanza della vicenda originaria.
  • Toccare i libri, di Jesus Marchamalo, una piccola dichiarazione d'amore per i libri, la lettura, la ricerca, il piacere fisico che riescono a elargire e la catalogazione dei volumi accumulati.
  • Manuale di conversazione, di Achille Campanile, un altra raccolta, questa volta però non si tratta di commedie ma di racconti, comunque surreali e molto divertenti.
  • Stoner, di John Williams, un libro calmo, con un protagonista tranquillo, anche troppo, che non si ribella abbastanza alle tirannie della vita e vive ogni giorno con senso di dovere e responsabilità. Nonostante l'assenza totale di avventure e colpi di scena, riesce ad essere emozionante, tormentoso e dolce al contempo. Si chiude con una lacrima.

Settembre

  • In nome della madre, di Erri de Luca, un altro punto di vista della storia di Maria, la madre di Gesù, che va ad arricchire la mia collezioni di "altre possibilità" se uno solo dei protagonisti avesse osato ribellarsi al suo destino.
  • Che Dio perdona a tutti, di Pif. Un tipo goloso di dolci si innamora, ricambiato, di una pasticcera ma per cercare di compiacere la sua religiosità di praticante, porta all'estremo i dettami della catechesi.
  • Firenze 1530, l'assedio, il tradimento, di A. Monti. Avere un marito scrittore vuol dire frequentare i suoi amici scrittori, che conoscendo il nostro piacere condiviso per la lettura, ci propongono anche i loro testi, no, scherzo, l'ho letto per un altro motivo. Comunque Alessandro è uno storico e qui narra le vicende del famoso assedio e la storia dei protagonisti, Malatesta Baglioni, Fabrizio Maramaldo e il nostro amato Francesco Ferrucci che è l'eroe che ha combattuto ed è morto nel paesino dove abbiamo la casa. Quindi eroe nazionale nei secoli, molto più di Garibaldi.
  • Io, Nessuno e Polifemo, di Emma Dante. Questo pezzo teatrale mi è risultato un pò difficile per le parti in napoletano, ma mi è piaciuta molto l'idea di quest'intervista che la regista fa ai due contendenti,  e riesce a strappargli non solo i fatti, ma soprattutto le emozioni. 
  • Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci, la giornalista disillusa dopo l'attentato alle torri gemelle scrive le sue considerazioni maturate nell'arco di una vita vissuta ai margini di guerra. Passionale e impossibile da imbrigliare.

Ottobre

  • Menorah, di M. Buticchi, siccome il primo mi era piaciuto tanto ne ho comprati altri due e un altro l'ho avuto in regalo. Avvincente anche questo ma non come il primo.
  • Lessico familiare, di Natalia Ginzburg, questo è un audiolibro, li ascolto in macchina andando al lavoro, gli altri dell'anno non li ho messi ma questo mi ha catturato tanto, dalla prima all'ultima parola. Bellissimo, emozionante, vero, nostalgico. La storia della famiglia Levi, da prima della seconda guerra mondiale, narrata attraverso i modi di dire del padre, illustre professore di biologia, e gli enormi accadimenti del tempo. Le loro frequentazioni straordinarie, da Cesare Pavese alla famiglia Olivetti, il modo di porsi della madre rispetto ai soldi, al vestire se stessa e i figli, i traslochi, gli arresti, le fughe in campagna, esemplare, da leggere a scuola.
  • Sulle rime del Don, di F. Gabici. Si parla di un prete particolare, Anacleto Bendazzi, amante del latino, del greco e creatore di giochi di parole di ogni tipo anche nelle due lingue antiche.
  • Il borghese pellegrino, di M. Malvaldi. Anche di questo ho fatto una recensione a parte perché merita veramente; è la seconda avventura di Pellegrino Artusi che, in giro per lavoro, gastronomo in cerca di nuove ricette, riesce a risolvere un caso di omicidio che all'inizio sembrava morte naturale. C'è un ispettore fantastico come il suo nome: Artistico.
  • Phantoms, di Dean Koontz. Questo libro me l'ha proposto mio marito, e in effetti è fatto molto bene; è un thriller che fa veramente paura.

Novembre
                                                                                            
  • La camera d'ambra, di Matilde Asensi. Lei mi piace molto, è una Dan Brown al femminile.
  • Il robot che leggeva le bozze, di Isaac Asimov. Tre racconti esemplari della sua opera con il testo in inglese a fronte.
  • La fine dell'eternità, di Isaac Asimov. Ritrovo un mito della mia giovinezza, trovo terrificante che di Asimov si legga e si parli sempre troppo poco.
  • I draghi locopei, di E. Zamponi. Questo documento è la narrazione di un progetto avviato in una scuola media intitolata a Gianni Rodari, che notoriamente amava i giochi di parole, o il loro anagramma "i draghi locopei". I ragazzi hanno frequentato per tre mesi, al pomeriggio, dopo la scuola, dei laboratori dove hanno giocato con lettere, parole e frasi, creando risultati straordinari e divertendosi creativamente.
  • Le piccole virtù, di N. Ginzburg. Dopo Lessico familiare avevo voglia di ritrovare la serenità e la tenerezza che sanno creare lei e Mario Rigoni Stern coi loro racconti. Qui però non ci sono racconti ma considerazioni su diversi argomenti e fatti della vita. E' meraviglioso e pieno di caro vecchio buon senso il capitolo sull'educazione.
  • Achille Odisseo, di F. Nucci. Io adoro i miti greci e ho diverse versioni e punti di vista delle storie, qui c'è una visione più sociologica e sentimentale delle scelte che hanno spinto gli eroi a comportarsi e a vivere come ben sappiamo.

Dicembre
  • Novissimi limerick pistoiesi, di P. Beneforti, un classico genere letterario rivisitato in chiave toscana, con componimenti e disegni dell'autore, divertente, bello e interessante.
  • Almarina, di Valeria Parrella, una storia intensa, difficile, piena di sentimento e di amore e due donne che trovano il modo di salvarsi a vicenda o salvarsi insieme, e ricominciare a riempire i giorni di speranza.
  • Profezia, di M. Buticchi, ancora lui, ancora un viaggio avanti e indietro nel tempo e in America prima del tempo, ricerche archeologiche, avventure cavalleresche, templari, servizi segreti e segreti da scoprire.
  • Nuda, di Anna Salvaje. Questo libro è appena uscito, è un diario intimo, una storia d'amore e di sesso, anzi di quel sesso bello che riesce a diventare amore. Nato come diario su un blog online, Anna ha poi raccolto i suoi scritti dandogli forma di romanzo, bello, coinvolgente e intrigante, ci si ritrova a immaginarsi nelle situazioni descritte, con l'anima nuda. Non manca una lettura reale della condizione femminile e degli stereotipi di genere che si trovano ogni giorno sui social e nei titoli di giornale. 
  • Elogio della fuga, di H. Laborit. Si finisce l'anno col botto; questo libro è fantastico! Lui era un filosofo e biologo comportamentale e analizza i nostri movimenti nella società, nella famiglia, nel lavoro e nei sentimenti. Il capitolo sul benessere spiega benissimo la nostra ricerca di equilibrio tra il principio di piacere e il principio di realtà, in età adulta. Il capitolo sull'amore è il più ostico. Da rileggere sicuramente.