sabato 22 dicembre 2018
La neve fa quello che vuole
mercoledì 28 novembre 2018
L'educazione
"Cosa deve fare una persona, si chiede la protagonista, quando i suoi doveri verso la famiglia, si scontrano con altri doveri, verso gli amici, la società, verso se stessi?"
Le opzioni sembrano essere due sole; abbandonare la famiglia o abbandonare il mondo reale.
Tara, questo il nome della nostra eroina (in nomen omen) cerca di affrancarsi dalla sua soffocante quotidianità e dal manifestarsi di sempre più numerosi episodi di violenza da parte di un fratello, al sopraggiungere della sua pubertà.
I genitori sembrano non accorgersi di niente, troppo indaffarati ad ascoltare le parole di Dio per poter ascoltare quelle dei loro figli, soprattutto di una femmina.
sabato 3 novembre 2018
Se muore il muratore
sarà certo un incidente
non si può proprio incolpare
chicchessia, o qual committente.
Sarà stato un pò sbadato
a scontentare il suo cliente.
Ma chi avrebbe mai pensato
che ragioni non ne sente
chi da lui è stato gabbato
e delle ingiurie non si pente!
Il muratore ha lavorato
questo non si può negare,
ha però dimenticato
cosa gli han chiesto di fare.
Non è colpa di nessuno
se è caduto dalle scale
il suo grido ha udito alcuno
quando è rovinato male.
E se prende la corrente
perchè accorto non è stato
non è colpa del cliente
che i contatti ha riattivato
un bel dí, senza sapere
ch' era proprio in quel momento
che quel bravo muratore
avea riposto già il cemento
e provava ad attaccare
luci e pur riscaldamento.
Era un bravo muratore
e peccato che sia morto
lui sapeva far cadere
anche il muro meno storto.
Lui sapeva complicare
ogni impianto in casa altrui
senza troppo faticare
e lasciando angoli bui
pieni zeppi di rotture
di mattoni, ferro e legno
e detriti da smaltire
ma con calma, senza impegno.
E lasciar sul pavimento
come artistico disegno
le sue impronte; di cemento!
Va il mio addio a quel muratore
che rovinò belle dimore.
giovedì 1 novembre 2018
Guido partì.
(punto di vista della mancanza)
Quanto mi manca!
Queste ultime cene all'osteria senza di lui sono state una noia, nessuno che osasse prendere il microfono per improvvisare una canzone, nessuno che facesse battute divertenti, e chi ci provava, non trovava interlocutori in vena di risate.
E poi sua moglie, povera donna!
Non faceva che piangere, o bere, o rovesciare i bicchieri con il suo fare teatrale, e siamo tornati a casa tutti bagnati!
Ma ora basta! Venerdì, anziché andare al solito posto con gli altri, andrò a casa Sua a suonare la Sua chitarra, così non si scorda, cioè, non perde l'accordatura e non si scorda di lui, che la suonava così bene.
E, al suo ritorno, la troverà pronta a deliziarlo come al solito!
domenica 23 settembre 2018
Ritrovo di stormo
Perché insieme alle onde e alle campane,
e non si placa,
se non quando s'adagiano
sull'acqua eleganti, attenti
a segnali e movimenti.
Le barche sono in rada,
i bagnanti ormai rientrati,
niente più bambini che si tuffano,
rumorosi,
nè trilli artificiali
nè gelati da scartare.
E' l'ora del tramonto
restiamo ad osservare
lo stormo dei gabbiani
i veri, guardiani, del mare.
mercoledì 5 settembre 2018
A Gavinana
giovedì 5 luglio 2018
Figlia del mare
Dove sei, figlia del mare?
Distratta da riservati mirtilli, rabbuiata dagli alti fusti che cercano il sole, protesa verso altezze che non conosci.
Dove sei se fin dentro al bosco
ripensi all'apnea sotto alle onde, rombanti e schiumose?
Dove sei se alla resina dolce paragoni il lentischio,
che profuma di casa?
Dove sei se tra i rami intricati senti il sale che secca la pelle,
e la bocca,
ma ti rende più bella?
Dove sei, figlia del mare?
Torna nel blu,
il verde non ti sa bastare.
venerdì 18 maggio 2018
Basta saperlo
non importa che lo diciate
o che lo dissimuliate
o che, per scaramanzia,
lo neghiate.
E' sufficiente che lo sappiate.
martedì 8 maggio 2018
Restate, parole.
Dove siete, poesie?
A inventare magie
ad abbellire bugie
aizzar malinconie?
Dove siete, racconti?
A girar boschi e monti
a cacciare bisonti
a nasconder le fonti?
Dove siete, proverbi?
A educare gli imberbi
a far sembrare più furbi
a sollevare diverbi?
Dove siete, canzoni?
A cullare garzoni
addolcir sensazioni
a crear relazioni?
Dove siete, dunque?
Restate, comunque,
se suscitate a chiunque
un'emozione qualunque.
lunedì 9 aprile 2018
Trilogia della Maddalena
A me è piaciuto ogni volume dalla prima all'ultima riga altrimenti non sarei qui a farne una recensione solo per il puro piacere di rimuginarci su e sedimentare l'emozionante esperienza.
L'argomento è affascinante; a partire dai vangeli apocrifi, gnostici e dai recenti ritrovamenti anche nella zona del mar Morto, si risale a una sorta di "predicazione originale" di Gesù e dei suoi primi apostoli e della sua apostola preferita e mai riconosciuta dalla chiesa "ufficiale": Maria Maddalena.
Questa predicazione elementare e semplice nella sua dirompente immediatezza, perché alla portata di tutti, si basa sull'amore per se stessi e per il prossimo e viene denominata "via dell'amore"
Secondo questa dottrina è l'amore che trasforma un normale pianeta tra tanti altri in un vero e proprio "paradiso terrestre" (come in cielo così in terra). L'amore puro tra uomo e donna porta al legame perfetto tra due anime che si fondono in un'unione sacra (hieros gamos) che rispecchia l'essere divino che non sarebbe quindi solo di genere maschile. Si delinea infatti un Dio formato da un elemento maschile e da uno femminile che rivestono la stessa importanza (yin e yang?) a dispetto di quanto emerge dalle lettere di San Paolo e dalla scrematura dei vangeli raccolti nel nuovo testamento che tolgono alla donna qualsiasi rilevanza di ruolo nella società e nei secoli.
Come ci spiega la protagonista; Maureen- La storia non è ciò che è accaduto, la storia è ciò che è stato scritto-.
Le fonti dell'autrice, a parte gli scritti già citati, sono le tradizioni orali, giunte fino a noi da popolazioni con un forte attaccamento alla propria terra e ai propri primitivi retaggi culturali (sud della Francia, Irlanda). Da forte lettrice, sarda, posso confermare quanto possano restare impresse le vicende raccontate più e più volte, a partire dall'infanzia e quanto l'amore per chi e come le racconta le faccia diventare reali quanto un libro stampato.
Il primo libro racconta la vita di Maria Maddalena accanto al suo amato Gesù, l'amore e la sofferenza di due esseri umani che hanno creduto in se stessi come persone e come coppia affrontando ogni avversità con la certezza della fede e dell'amore di Dio. Due profeti, due precursori, portatori di un messaggio nuovo e grande; il perdono incondizionato. Dopo la morte di Gesù, Maria ha portato avanti da sola (e poi con i figli) questo messaggio d'amore che ha messo poi per iscritto dettandolo all'apostolo ed evangelista Filippo. Fuggendo da Gerusalemme e terminando poi la sua predicazione e la sua vita nella regione della Linguadoca, è riuscita a dare vita a una fortissima tradizione di culto continuato poi nei secoli successivi, tramandandolo di volta in volta tramite figure femminili di grande carisma (le elette). Intorno all'anno mille i catari avevano formato una corporazione di protezione della scrittura originale proteggendola dagli emissari ecclesiastici che temevano il rovesciamento dell'ordine costituito. Nonostante le rivelazioni travolgenti per quanto riguarda la religione come ci è stata insegnata, questo volume non istiga alla perdita della fede ma ad una sua lettura più adulta e consapevole per chi ne resti incuriosito.
Nel secondo libro si racconta la vita straordinaria dell'eletta Matilde di Canossa, il suo carattere inquieto e la sua volontà forte che le hanno permesso di diventare una delle donne guerriere più potenti del suo tempo. Potente lo è stata anche nel potere religioso; infatti portò avanti la religione dei cristiani "puri" con l'aiuto del suo amato papa Gregorio VII. Costruì basiliche connotate da una simbologia atta a celebrare Maria Maddalena nascosti a sguardi superficiali in modo che venisse "confusa" con la grande Maria; madre di Gesù.
C'è anche un grande richiamo al Cantico dei cantici; presente nella Bibbia ma tristemente assente da catechismo e percorsi religiosi che ignorano del tutto il suo messaggio d'amore.
giovedì 8 marzo 2018
Auguri a me
Mio figlio non la vuole neanche assaggiare perché è la mia torta, per la mia festa, e mi canta "tanti auguri" come quando era piccolo. Ci metto su una candelina azzurra, solo quelle abbiamo in casa, chissà perché. Si spazientisce perché non mi viene in mente subito un desiderio e ci vogliono più di 30 secondi per fare la foto di rito. Ride quando gli taglio una fetta minuscola di torta minuscola e si stupisce di quanto sia buona. Dice che poi ne porterà una fetta alla vicina come facciamo di solito quando la torta la cucino io e che quella che avanza la mangeremo l'indomani a colazione. Dopo "l'abbuffata" mi mostra dei video di flashmob musicali con strumenti da orchestra girati in tutto il mondo e si stupisce che io, sua antichissima madre, conosca già l'esistenza dei flashmob.
Auguri a me.
Di vento m'invento
domenica 18 febbraio 2018
Sono sempre qui.
martedì 13 febbraio 2018
#giochiamoalteatro
mercoledì 7 febbraio 2018
Il primo giorno
Amore intenso, istantaneo.
Il primo sguardo; ansioso di conoscerti.
La pelle tesa a toccare la tua
a trovare un contatto,
ad avvolgerti tutto.
E il respiro pronto a sentire il tuo odore;
per impararlo a memoria,
per riconoscerti al buio,
Faticoso.
Il tuo sguardo sfuggente
E' stato l'inizio di una storia d'amore
di quelle che sai che dureranno per sempre,
tormentate e idilliache.
Di quelle che sai già che qualunque cosa accada,
sarà lui il tuo primo pensiero.
Teso alla protezione, sempre, comunque, a ogni costo.
quando sei nato, figlio mio.