giovedì 1 novembre 2018

Guido partì.

Guido è partito davvero.
Come spesso mi succede con le cose che mi fanno paura, non ci credo finché non accade.
Quando tornerà, se tornerà, gli dirò che è stato molto coraggioso e che ha fatto bene a scegliere di andare, per non doversene pentire per tutta la vita, e soprattutto per trovare la sua "ragione". Ognuno di noi ha bisogno di trovarne una, per essere vivi; quelli che la trovano, si riconoscono subito dalla passione e dalla gioia che mettono anche nella quotidianità spicciola.
Chi non  la cerca, per pigrizia o per paura o perché si adagia in un cammino pensato da altri, si spegne piano piano, fino a diventare un grumo di rimpianti e cattiveria che poi magari riversa su chi ha vicino. Che pena.
Ha fatto bene a partire ma mi manca. Mi manca non potergli raccontare quelle quisquilie di vita e di lavoro su cui ricamavamo ipotesi strampalate trasformandole in storie fantastiche e divertentissime. Mi mancano le nostre conversazioni surreali. Mi manca il non poterlo usare come amante di cui non posso fare a meno con gli uomini troppo opprimenti. E le cenette all'osteria con sua moglie e gli altri amici della banda non sono più le stesse senza di lui.
Ma poi come farà sua moglie adesso?
Insomma, Guido è partito lontano per questo nuovo lavoro e prima che si sistemi e che riesca a prendere qualche giorno di ferie passerà un bel po' di tempo. Sembra che il paese del vicino abbia sempre l'erba più verde; ovvero, verde come i dollari dello stipendio che qua non bastano mai.

(punto di vista della mancanza)
Quanto mi manca!
Queste ultime cene all'osteria senza di lui sono state una noia, nessuno che osasse prendere il microfono per improvvisare una canzone, nessuno che facesse battute divertenti, e chi ci provava, non trovava interlocutori in vena di risate.
E poi sua moglie, povera donna!
 Non faceva che piangere, o bere, o rovesciare i bicchieri con il suo fare teatrale, e siamo tornati a casa tutti bagnati!
Ma ora basta! Venerdì, anziché andare al solito posto con gli altri, andrò a casa Sua a suonare la Sua chitarra, così non si scorda, cioè, non perde l'accordatura e non si scorda di lui, che la suonava così bene.
E, al suo ritorno, la troverà pronta a deliziarlo come al solito!

Nessun commento:

Posta un commento