venerdì 27 novembre 2020

Verde di nozze

 Un po' di verde per assomigliarti e un po' di giallo per illuminare.

Verde era il negozio della parrucchiera, con pareti tinta unita e inserti a mosaico in diverse gradazioni. La parrucchiera, mia omonima e coetanea, ha accolto con pazienza le mie richieste di un'acconciatura tutta raccolta nonostante avessi i capelli corti, poi si è vendicata sparandomi addosso tutta la bomboletta di lacca per farla stare in forma per tutto il giorno. Verde il fiocco che ornava i miei capelli, al quale abbiamo aggiunto un po' dei brillantini che illuminavano la mia treccia. Verde era anche il laboratorio dell'estetista, con piccoli pezzi di arredo classico in legno scuro e particolari e bordature in arancio, che è uno dei miei colori preferiti. Il trucco ha fatto miracoli sulla mia pelle olivastra (verde) e ha aggiunto un'aria luminosa al mio viso, in mancanza del sole. Il resto doveva farlo la stola; gialla con bagliori dorati appena percettibili.

Verde era il mio vestito, morbido, lungo fino ai piedi, scelto così per essere in armonia con il luogo in cui ci saremmo sposati e perché è il colore preferito di mio marito e dei suoi occhi curiosi. Il mio amore ha negli occhi il verde del bosco e il gorgoglio di una cascatella di torrente nella risata sempre pronta.

Il bosco ci ha accolti con tutte le tonalità di verde che aveva a disposizione di quel giugno lunatico e piovoso. e con tutta la poesia di cui è inconsapevole ispiratore e maestro.

Anche la camera da letto dell'albergo del viaggio di nozze era verde, e i fondali meno profondi del mare che ci ha ossigenati e la campagna tutta, che scorreva dal finestrino del nostro viaggio bellissimo, in una Sardegna fuori stagione.