venerdì 14 luglio 2017

Riletture dissacranti

Dissacrare i testi religiosi è quanto di più moderno si possa fare e non dovremmo limitarci a quelli della nostra religione. Per fare un'operazione del genere si devono conoscere a fondo i testi originali, che si sia religiosi o meno, anche se il fatto di avere dei dubbi implica non accettare i dogmi così come vengono presentati e quindi potrebbe essere di per sé un'etichetta di ateismo o quantomeno, scarsità di fede.
(I tre testi di cui si parla)

Essere inseriti in una cultura cattolica ma non ortodossa come la nostra, permette di avere un'infarinatura sui precetti ma non l'obbligo morale di seguirli passo passo e questo rende più facile l'azione del pensiero critico.
In qualsiasi libreria si possono trovare dei testi di analisi e commenti delle religioni e dei relativi "vangeli", dopo la lettura di quelli relativi ai ritrovamenti dei manoscritti del mar morto, ho trovato interessantissimi questi tre.
La cosa che li accomuna è il fatto di considerare i personaggi di cui si parla non già come "onnipotenti" ma come semplici esseri umani con tutte le pulsioni e i tormenti che viviamo ogni giorno. Pulsioni che la dottrina non ha mai immaginato di mostrare o raccontare per non ridurre Gesù e Maria a semplici mortali pieni di debolezze umane.
E così Gesù va via di casa come un classico adolescente e si rende conto solo alla fine del fatto di essere poco più che una pedina nel disegno espansionista (negli animi umani) di Dio.
E Maria è una giovane ribelle tanto moderna che trova la sua strada nel mondo
nonostante la condizione femminile ai suoi tempi (che per certi versi sembra la stessa di adesso).
Caino poi sovverte tutti gli ordini del mondo, subisce e affronta continuamente i desideri capricciosi di un Dio che si muove come uno statista di una qualsiasi dittatura, ne smaschera
le intenzioni e rovina continuamente i suoi piani riuscendo alla fine a metterlo
di fronte alla sua Coscienza.

(Una pagina del "Vangelo secondo Maria")

Tre libri interessanti, che catturano con un' idea arguta e finali sorprendenti, scritti benissimo,
che ispirano al ragionamento e alla riflessione, alla sola condizione di avere la mente un po' aperta per uscire dal solito schema che ci portiamo dietro da secoli di cultura intoccabile.
(Esempio di ironia di Caino).

mercoledì 5 luglio 2017

Accumulo di pensieri

"Accumulare" è un verbo il cui significato mi provoca ansia.
Il fatto di accumulare oggetti, abiti, riviste, provviste, sottintende un senso di povertà di risorse interiori; come avessimo bisogno di ancorarci agli oggetti, esterni, altro da noi, per affrontare la vita con sicurezza. Questo comportamento aveva senso nel dopoguerra non certo ai giorni nostri in cui i negozi e i mega centri commerciali sono aperti ogni giorno dell'anno h24.
Credo ci si debba liberare di certi preconcetti che ci hanno inculcato in famiglia sull'opportunità di non buttare via niente e di avere una certa scorta di tutto quanto possa esserci utile prima o poi nella vita. Se non per altro per abitare al meglio le nostre stanze sempre più piccole, i nostri momenti liberi sempre più preziosi che passati a spolverare oggetti anche belli magari, ma inutili.
In cucina si può improvvisare; se restiamo senza tonno pinne gialle pescato nell'oceano pacifico e subito inscatolato, si può provare a condire la pasta con le lenticchie cotte con pomodoro, peperoncino, cipolla e sedano freschi, come si faceva ai tempi andati. Certo, per cucinare ci vuole tempo, forse possiamo alleggerire le nostre giornate da impegni imposti socialmente (a parte il lavoro) tipo frequentare posti alla moda, vedere determinati programmi televisivi, fare shopping in luoghi lontanissimi perché più in voga. Forse possiamo evitare di postare ogni nostro spostamento sui social e poi rispondere ad ogni commento per "accumulare" il maggior numero di "like".
Forse cucinare la pasta con le lenticchie non è la massima aspirazione della maggior parte degli individui ma vi posso assicurare che ci guadagna il gusto, il piacere del palato e dei cinque sensi nel lavorare verdure fresche, la salute e soprattutto l'autostima.
In fondo cucinare, come ogni attività manuale non ripetitiva, è un atto creativo e che predispone alla riflessione e alla meditazione.
L'unica cosa che posso tollerare di accumulare sono i libri, letti, disposti con un certo ordine e con il titolo o la copertina ben visibili in modo da ritrovarli subito in caso di bisogno.
I libri sono la mia carta da parati preferita, arredano l'anima e la casa.
Anni fa accumulavo anche le riviste ma internet ne ha cancellato l'utilità.
Ho conosciuto addirittura persone che accumulavano altre persone chiamando amici semplici conoscenti che non avevano nel cuore solo per l'ansia di non sentirsi soli.
Ora mi fermo con questo accumulo di parole che libera pensieri
ma riempie questo post, poso la penna e mi disarmo.