Ho letto da pochi giorni Orlando, un romanzo di formazione di Virginia Woolf, nel quale il protagonista cresce attraversando il tempo e il genere. Infatti nasce maschio, in Inghilterra, alla corte di Elisabetta 1, e per i suoi primi trent'anni esplora e sperimenta tutti i privilegi della vita di corte e del libertinaggio del genere maschile. Ha anche una quasi fidanzata che trascura per le sue varie amanti, fisse e passeggere. Poi si innamora di una giovane russa che ama vestire i panni maschili dei cosacchi e lo abbandona procurandogli una grandissima delusione. Orlando scrive poemi, poesie e pagine di un romanzo che non vuole far leggere a nessuno ma porta sempre con sé sul petto. L'amore svanito lo spinge ad accettare un incarico da ambasciatore in Turchia, dove ancora ha modo di sperimentare relazioni e trame d'amicizia amorosa con tante donne. Qui avviene un fatto misterioso; cade in un sonno che dura una settimana facendo preoccupare conoscenti e servitori, poi si sveglia donna. Orlando donna è nuovo a sé stesso (o meglio stessa), vergine di corpo e di sentimenti poiché dovrà imparare a comportarsi da donna, a gestire il suo nuovo io. Fugge dai suoi doveri e si aggrega a una comunità di pastori nomadi nella quale il ruolo femminile non è tanto circoscritto quanto quello della borghesia inglese, e cavalca libera nelle brughiere indossando i pantaloni. Poi trova il coraggio di imbarcarsi e tornare in patria, in abiti femminili, e scopre l'effetto che fa agli uomini la sua splendida figura confezionata nei merletti e broccati migliori.
Nella pagina qui sotto la Woolf è di una sottigliezza e capacità di analisi impareggiabile. Orlando deve continuare a lottare per i suoi diritti, anche economici e trova finalmente il coraggio di far leggere il suo romanzo a qualcuno e di vederlo poi pubblicato, e in più riesce a provare l'amore corrisposto, ma non vi dico di che genere sia. Lasciatevi incantare anche voi dalla sua storia.