lunedì 11 marzo 2019

Le stanze di Lyne





Dopo lo spettacolo.

Di solito si inizia a fare teatro (da grandi) per rilassarsi e dimenticare la quotidianità, senza sapere che richiede così tanto impegno emotivo da trasformarsi poi in un pensiero fisso.
Lentamente, ineluttabilmente, cambiando di volta in volta i propri "panni", si diventa persone più sicure, più forti, più ricche.
A teatro puoi vivere storie diverse, vite diverse, cose mai provate prima. 





Per recitare una parte devi tralasciare il tuo io, uscire da te e fare spazio a una sconosciuta in cui identificarti, perché, diavolo, quella sconosciuta deve essere credibile! 
Questa nuova identità si impadronisce di te, riempie il tuo spirito, ti vive accanto per tutto il tempo delle prove, anche se sei al lavoro, a casa o con il tuo lui.
Vai sul palco per divertirti e scordare i problemi di ogni giorno senza accorgerti che stare lassù vuol dire emozionarsi, gridare, liberare tutta l'emotività con i gesti, la mimica facciale e la voce.




 La voce è essenziale; deve essere chiara, alta per sentirsi fino in fondo al teatro, bisogna pensare contemporaneamente alle battute da dire, ai gesti, ampi ma puliti, e al volume della voce. Quindi, basta fare teatro per sublimare tensioni e frustrazioni, meglio se con uno spettacolo dal registro tragico, che mette in scena emozioni più forti.



Line è l'opposto di me e in più ha in sé Giulietta, Ermia, Ofelia, cosa si potrebbe chiedere di più, dal punto di vista dell'attrice? 
Io protagonista, ma quando mai, ma chi l'avrebbe detto, solo la regista può chiedere una cosa simile, e se te lo chiede lei non puoi dire di no, e devi dare il massimo, sempre. Potrebbe sembrare soltanto una responsabilità in più ma è anche un privilegio, questo è il gioco, questo è il teatro.
Lassù sul palco diventi Line, ridi e piangi con lei, balli e urli, e sei anche Valentina che si diverte, libera di esprimersi, senza badare alle convenzioni, alle aspettative e alle buone maniere.
 Il palco libera tutta te stessa, il palco libera tutti.
Grazie regista, grazie compagnia, grazie Line, ora esisti un po' di più.




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