Chi sei, che vuoi,
da dove arrivi
tu che mi trafiggi?
Ero tranquillo, con gli altri in apnea
silenzio intorno e il peso addosso
e sotto, dei miei pari.
Cos'è quest'attacco violento
questa punta urticante
che viola il mio bianco
mi invade, mi sporca
senza permesso
senza avvisare
né la presenza far presagire?
Sono una penna per tuo piacere
sono strumento di cura e parole
segno, non scavo la fibra che offri
foglio di carta, sei nato per me
o, io, per tua affermazione.
Porto un messaggio di forme e svolazzi
mettiti calmo e lasciati andare
il mio mestiere è dare piacere
a chi mi adopera con attenzione
esplicitando pensieri interiori
e grazie a te, foglio, pare magia
apriamo la mente e l'anima umana
sono una penna, lasciami fare.
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