lunedì 8 agosto 2016

Incontri ravvicinati di brutto tipo

Sono in vacanza in una piccola citta' vicino al mare, in una zona paludosa e salmastra, spesso misteriosa e sinistra.
La casa e' al piano terra verso la periferia, vicino ad un grosso canale di irrigazione; credo che gli argini di quel canale abbiamo visto i piu' orrendi accadimenti.
Il quartiere sembra tranquillo e sicuro, persone rispettabili e ampie zone "verdi". Per verde qui si intende il giallo secco e polveroso tipico dovuto al sole e al maestrale che qui hanno il domicilio fisso.
E' notte; grazie alla lieve illuminazione si vedono le stelle e si sentono versi di animali diversi e misteriosi.
Devo portare fuori il cane; il mio dobermann mi fara' buona guardia, prendo guinzaglio e chiavi e mi avvio alla porta.
Non occorre chiamare il cane, mi saltella intorno da quando ho preso in mano il guinzaglio.
Apro la porta e mi fermo impietrita con un leggero tuffo al cuore. C'e' un essere orribile che mi guarda, sono sicura che mi guarda anche se non vedo i suoi occhi, troppo piccoli e ravvicinati.
Ho sentito dire che chi ha gli occhi ravvicinati tende alla crudelta' e non riesco a muovermi. Il cane (che guardia!) non si accorge di nulla e parte spavaldo nel buio della notte. L'essere mi studia come io studio lui; continuiamo a guardarci e questa scena dall'esterno potrebbe anche sembrare romantica.
Il mio cervello va a ricercare a tutta velocita' la procedura adatta da adottare in questi cosidetti casi. Ci sono!
Mia sorella piu' grande mi ha raccontato piu' volte (lieve principio di Alzheimer) come fare.
Cerchero' di comportarmi esattamente come lei, urlo con tutte le mie forze:- Gianlucaaaaa!
Casualmente suo marito si chiama cosi' ma credo sia proprio una parte importante della procedura di difesa ed annientamento dell'essere immondo. Poi mi precipito a prendere lo spray alla candeggina nel mobiletto sotto al lavello. Curiosamente il mostro orribile non cerca di saltarmi addosso per difendersi ma si limita ad avanzare lentamente lungo il muro.
Lo raggiungo in due salti e pfff...
Gli spruzzo addosso due terzi del flacone (che in realta' era quasi vuoto) ma quello non reagisce come immaginavo. Pensavo che si sarebbe dissolto nel liquido o almeno affogato invece si limita a rovesciarsi sulla schiena e muovere ancora quelle orribili zampine. Il mio dobermann si comporta allo stesso modo quando vuole le coccole, questo non me lo sarei mai aspettata da un individuo appena incontrato.
Gliene spruzzo addosso ancora un po' tanto per essere sicura ma quello si rifiuta inspiegabilmente di morire.
Non ho nessuna intenzione di fare come nei migliori film americani e avvicinarmi per controllare il respiro.
Prendo scopa e paletta e lo accompagno gentilmente oltre la porta poi guardo a destra e a sinistra, nessuno in giro, lancio l'essere orribile in mezzo alla strada e lo abbandono senza remore.
Arriva un'auto in velocita'; mi nascondo dietro il cancello (...) per osservare la scena senza poter essere incriminata e finalmente la vedo morire schiacciata dalle ruote la maledetta blatta!

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