sabato 3 aprile 2021

Aria (e acqua) di poesia

 Quando ero piccola ho scritto alcune poesie.

Una era stata pubblicata nel giornalino della scuola e la ricordo ancora quasi tutta (via Mazzini in zoccoletti), altre le avevo dimenticate e le ho ritrovate da poco in un quaderno dell'epoca. Non riuscivo a ricordare di averle scritte io, ho googlato diverse strofe prima di convincermi.

Ero appassionata di poesia e poi l'ho messa da parte a lungo. Chissà perché, forse per rincorrere le mie tante passioni. Ho ricominciato a leggerne e a scriverne da pochi anni. Ne ho ammucchiate un bel numero sul mio blog; Apprendista di emozioni. 

Mio marito mi aveva fatto una sorpresa bellissima; una piccola autopubblicazione che le raccoglieva. Questo Natale mi ha regalato un meraviglioso quaderno di carta fatta a mano con la copertina rilegata in pelle, e ho cominciato a ricopiarle tutte, cercando di rispettare la cronologia. Me ne mancano ancora poche da copiare per finire il quaderno.

Alcune poesie sono nate d'impulso, le parole scorrevano fluide nei pensieri, sento ancora la stessa energia ogni volta che le leggo. Alcune sono nate dal dolore, da un certo senso di solitudine o dalla rabbia di situazioni passate. Alcune le ho modificate tante volte, altre sono nate già compiute. 

Le mie preferite sono quelle che parlano di natura, pioggia, neve, mare, vento, stagioni, sono nate da sole, dall'ascolto e dalla contemplazione assorta.

Adoro stare sotto le coperte ad ascoltare gli eventi atmosferici o davanti al mare a sentirne la forza.

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